CANE SANITARIO
RESPONSABILE DEL CORSO
FABIO TRISCONI +41(0)79/407 39 04
sanitario@scbellinzona.ch
Ci sono tante cose che sappiamo fare, una fra essi è usare il nostro naso per individuare persone e cose nascoste nel bosco. Purtroppo però non ci è permesso girovagare da soli fra gli alberi, dobbiamo sempre essere accompagnati dal nostro amico a due piedi.
Vi voglio raccontare della mia esperienza di cane sanitario, oramai dopo molti anni di lavoro sul campo, posso dire che ho una certa esperienza e forse è per questo che tocca a me raccontarvi qualche cosa di questa disciplina. Non un poema e neppure una lezione tecnico-tattica su come si fa a diventare un buon cane da ricerca di persone “”pseudo – ferite””, ma piuttosto un racconto della mia esperienza.Prima di tutto per noi del gruppo è un piacere andare a cercare in nostri amici bipedi nel bosco. Poveri illusi, cercano di nascondersi bene per non farsi trovare, ma tutto è inutile, non sanno che il nostro naso ci permette di scovarli ovunque si trovino.Comunque, quando tocca a me, parto per cercare tre persone ed un sacco che sono stati nascosti prima del mio arrivo. Il bello è che io corro libero nel bosco e il mio compagno tenta darmi delle indicazioni di dove andare, a destra e a sinistra, per effettuare una buona ricerca sistematica nel terreno. Dopo tante ore di allenamento so cosa devo fare e quindi anche se ogni tanto non parlasse non sarebbe male. Il sistema di ricerca è un aiuto sia per me, sia per il mio padrone. Infatti così facendo non rischiamo di dimenticare nessun ferito. Fosse per me andrei direttamente lì dove si sono nascosti senza fare troppi passi inutili. Ma tanté e sto al gioco, ascolto il mio umano e cerco, seguendo più o meno le sue indicazioni, di correre una volta a destra e una volta a sinistra fino a che non trovo tutte le cose nascoste.
Quando scopro qualche cosa torno con in bocca il testimone per comunicargli che ho trovato quello che cercavamo.
Adesso cerco di spiegare in poche parole quello che faccio quando il mio compagno mi mette addosso la “”pettorina”” con una bella croce rossa al centro.Parto e setaccio il bosco passando in modo sistematico un terreno che varia in grandezza a dipendenza del livello di istruzione che ho. Ci sono 3 livelli di capacità SAN1, SAN2, e SAN3.Il terreno da setacciare varia a dipendenza del livello che abbiamo, per esempio nel SAN1 la zona di terreno da setacciare è larga 120 metri ed è lunga 200 metri. Per il SAN3 invece la porzione di terreno è larga 120 metri ma è lunga ben 400 metri!Quando trovo una persona o un sacco, metto in bocca il testimone “bringsel” che il mio compagno mi ha applicato al collare e torno da lui.
Così facendo gli indico che ho trovato qualche cosa di interessante. Lui mi toglie di bocca il bringsel e poi io torno sulla persona trovata. Lui, chiaramente ansimando, arriva dopo di me ma poi mi dimostra tutta la sua felicità con carezze e bocconcini prelibati. Anche la persona che ho trovato mi fa un sacco di feste e questo per me è un enorme piacere e una cosa gratificante e mi stimola a proseguire nel mio lavoro.
In seguito riprendo a cercare, sino a che non ho trovato tutte le persone nascoste. Devo dire che trovare il sacco non è così divertente. Comunque al suo interno c’è sempre qualche cosa di bello, un giocattolo o un bocconcino e così mi motivo nuovamente.
Devo dire che correre nei boschi è molto divertente e piace a tutti noi che siamo membri del gruppo sanitari della SC Bellinzona.
È una disciplina che ci lascia largo margine di girovagare felici, scoprire tante cose e fare molte esperienze. Siamo noi che dobbiamo lavorare e cercare, pensare e decidere per raggiungere il risultato voluto dal nostro amico umano e in fondo anche da noi stessi. Chiaramente per migliorare bisogna allenarsi ed avere molta costanza, ma poi la soddisfazione di trovare i pseudo-feriti è enorme. In questa disciplina c’è anche una parte dedicata all’ubbidienza. Non è così divertente come il revier ma comunque non ci pesa più di quel tanto. Infatti, ogni settimana ci troviamo assieme sul capo di lavoro a fare gli esercizi d’ubbidienza. Oltre ai soliti terra, fronte, piede, resta, c’è un esercizio dove dobbiamo strisciare più bassi possibile per ben 10 metri. Ci hanno spiegato che questo serviva in tempo di guerra ad evitare le pallottole del nemico. E si, perché la disciplina cane sanitario deriva dal lavoro che i nostri avi facevano in tempo di guerra andando a cercare e segnalare i feriti durante i combattimenti, così che poi potevano essere recuperati e curati.
Per nostra fortuna i tempi sono cambiati, e anche i metodi d’insegnamento non sono piùcome quelli che ho sentito nelle storie raccontate e tramandate dai nostri avi. Adesso impariamo le cose in modo simpatico e divertente. Ogni volta che facciamo qualche cosa che il nostro padrone ritiene giusto ci da un bocconcino, questo ci stimola a ripetere sempre meglio e più velocemente l’esercizio. Così facendo impariamo velocemente anche esercizi impegnativi che mai e poi mai avremmo pensato di essere capaci a fare.
A conclusione di questo mio scritto voglio dire che la disciplina del sanitario è bellissima e appagante per noi cani che amiamo i nostri umani e la vita libera all’aperto. Giocare a nascondino con loro nei boschi è un’esperienza impagabile e un divertimento senza pari.
Ciao a Tutti
Il vostro miglior amico